Il rapporto stilato dalla piattaforma di distribuzione di contenuti
digitali Akamai fa luce
sullo stato di Internet nel Bel Paese: il quadro generale non è dei più rosei,
visto che, a fronte di un aumento degli indirizzi IP, si registra una velocità assolutamente
inadeguata.
Nel nostro Paese, infatti, si è registrato nel primo trimestre 2013 un aumento degli indirizzi IP del
20 per cento rispetto al 2012: il totale supera attualmente i 20 milioni.
Tuttavia, solo poco più del 3% (in aumento del 7.8% rispetto al 2012)
delle nostre connessioni rientra nella categoria High Broadband (oltre i
10 Mbps), cosa che colloca l’Italia al trentanovesimo posto al mondo; la
classifica europea è guidata da Svizzera (30%), Paesi Bassi (29%), Svezia
(25%), Repubblica Ceca (23%) e Finlandia (21%).
Le cose non migliorano prendendo in considerazione le connessioni al
di sopra dei 4 Mbps: in Italia questo tipo di linea rappresenta solo il 35%
del totale (+10%): in questo caso ci guadagnamo il 45simo posto al mondo e
il penultimo in Europa in entrambi i casi, davanti alla sola Turchia.
La classifica globale vede in testa Svizzera (88%), Paesi Bassi (84%) e
Rep. Ceca (81%)
Per quel che riguarda la velocità media, in Italia si attesta sui 4.4
Mbps con un picco di 21.8 Mbps, il più basso di tutta Europa; va da sè
che anche in questa statistica primeggi la Svizzera, con più di 10 Mbps in
media e più di 40 Mbps di picco, unica nazione europea insieme alla Romania.
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