Ancora non c'è un nome definitivo per Android 5.0, che in Google
chiamano semplicemente K release, ma su quali saranno caratteristiche e
funzioni le idee sono molto chiare: si parte dalla retrocompatibilità
e si arriva all'apertura a nuovi tipi di device.
Che alla fine si chiami Kandy Kane, Key Lime o Kebab, alla
fine poco importa, soprattutto se come sostiene il Wall Street Journal il
sistema potrà girare anche su smartphone con una RAM massima di
512 megabyte. Se fosse vero sarebbero moltissimi i dispositivi non troppo
recenti su cui sarebbe possibile installare Android 5.0: Galaxy
S2, Nexus S, Galaxy S Advance sono solo alcuni degli esempi.
La mossa di Google darebbe agli utenti un'arma potentissima
per abbattere la famigerata frammentazione di Android: potrebbero essere aggiornati
ad Android K 5.0 i dispositivi con Android 2.2. Naturalmente ciò non
significa che i produttori di hardware forniranno update ufficiali, ma che sarà
possibile installare aggiornatissime ROM modificate su tanti smartphone ormai
abbandonati. Che ne direste di un Xperia Mini con CyanogenMOD 11?
I produttori di hardware avrebbero anche la possibilità di
utilizzare il sistema operativo certificato Google su smartwatch e altri
dispositivi, ciò al momento è possibile solo per smartphone e tablet. Ne risulterebbe un
bel vantaggio per gli sviluppatori che dovrebbero ottimizzare le app per meno
versioni del sistema operativo, riuscendo a coprire un ampio ventaglio di
dispositivi, dagli smartphone agli smartwatch passando magari per gli
elettrodomestici.
Quando debutterà Android 5.0 non è ancora chiaro,
ma il prossimo autunno rimane il periodo più probabile per vedere presentata la
versione K. Prima dovrebbe arrivare una versione intermedia, Jelly Bean4.3.